domenica 8 luglio 2012

Le cicale





Una delle cose più strane della giornata di ieri è stata, nonostante i 35°C o più, percepire prima di tutto il canto delle cicale nascoste tra le foglie dei grandi tigli della mia città.
Quel suono mi ha ricordato le estati in campeggio al sud, da ragazzina, alla scoperta di luoghi meravigliosi, insieme alla mia famiglia.
Tanta luce, tanto cicaleccio tra gli olivi delle piazzole ed il mare da mattina a sera.
I pranzi erano panini, quasi sempre al formaggio, le cene non mi sono rimaste particolarmente impresse, probabilmente viaggiavamo a tonno, pomodori e mozzarelle, ma se torno indietro con la mente mi trovo a sorridere, perchè la sensazione di libertà e di giusta proporzione con il mondo naturale era grande.
Ho amato molto quelle vacanze, erano la nostra avventura annuale, in viaggio con la macchina col gancio per attaccare il nostro piccolo guscio di noce/portabagagli.
Chilometri e chilometri macinati con l'atlante stradale in mano di mamma,  papà alla guida ed io dietro, affacciata tra i due sedili con gli occhi attenti per scrutare le variazioni del paesaggio......... ed in bocca la tipica domanda dei ragazzini: "Siamo quasi arrivati?"

A presto!

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